Ischia ed il Piano Casa, la parola al dott. Giacomo Pascale |
LaccoNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Giovedì 09 Aprile 2009 10:34 | |||
Ischia ed il Piano Casa, la parola al dott. Giacomo Pascale Nuova edilizia e recupero del territorio Assessore cosa pensa del piano casa annunciato dal governo ? «L’iniziativa in se credo sia geniale in quanto: consente la demolizione e ricostruzione offrendo così la possibilità di migliorare l’architettura di fabbricati osceni e quindi miglior inserimento nell’ambiente circostante, in tal caso finalmente si potrebbe tener conto anche dell’aspetto sismico in un territorio come il nostro con grado di sismicità elevato;potremmo così finalmente riportare l’urbanistica ad essere una materia di competenza dei tecnici oggi appannaggio degli avvocati (anomalia questa solo isolana); invoglia all’investimento privato in un settore trainante come l’edilizia oggi in sofferenza come e più degli altri vista la crisi mondiale dell’economia; semplifica e snellisce le procedure in una materia regolata da un complesso ordito normativo dove alcuni Enti si arrogano anche poteri di veto che non hanno e tutto a discapito del cittadino. Temo però che tutto questo sia valido solo per “l’Italia” (Veneto, Lombardia, Emilia, Sardegna ecc) non per Noi campani.» Perché, se il DDl parla di effetti su tutto il territorio nazionale? «Perché in attesa di leggere il DDL pare di capire che il governo detti la “norma cornice” e le Regioni legifereranno per l’applicabilità sui propri territori». E allora ? «Allora credo che nella NS regione tutto ciò resterà aria fritta basti pensare alle determinazioni da questi assunte sul terzo condono L. 326/03 dove una sciagurata LR di fatto vanificava l’applicazione sul territorio regionale creando contenzioso stato – regione, triplicava gli oneri concessori a carico dei cittadini con il risultato che oggi si assiste alle demolizioni anche per gli immobili assoggettati a condono edilizio Ter per i quali le sentenze di patteggiamento o condanna sono passate in giudicato; ciò dimostra il fallimento della politica intesa come risoluzione dei veri problemi della gente.» Come potrebbe essere applicabile sul territorio di Lacco Ameno e dell’Isola in generale? «Nel caso in cui la Regione Campania decidesse di coinvolgere i Comuni nella predisposizione della Legge istituendo un tavolo basato sulla leale collaborazione tra Enti dove ogni Sindaco potrebbe rappresentare le esigenze del proprio territorio e dare un contributo ad una Legge Regionale che parta dal basso. Si potrebbe così pensare a quali fabbricati consentire la demolizione e ricostruzione, con ampliamenti consentiti, agli adeguamenti sismici, insomma ad una legge che vada nella direzione della riqualificazione di cui l’isola ha bisogno dopo decenni di sviluppo statico.» Per gli immobili condonati ? «Credo la strada intrapresa dalla regione con l’art . 9 LR 10/04 sia quella giusta e su questa bisogna proseguire spediti per chiudere definitivamente in modo semplificato e snello l’annosa questione del condono, solo sanando gli immobili assoggettati a condono si chiude finalmente con un passato di illegalità e si può quindi aprire una nuova stagione in tema di gestione e sviluppo sostenibile del territorio. Politicamente spingere per l’approvazione del PTCP (piano territoriale di coordinamento provinciale) che superi l’attuale PTP (piano territoriale paesisticio) vigente che tanti guasti secondo me ha prodotto. Bisogna smetterla di parlare di territorio solo per le abitazioni cominciamo a pensare e progettare l’isola del futuro per le infrastrutture per i depuratori per la viabilità la sanità lo smaltimento dei rifiuti se vogliamo essere ancora competitivi sul mercato turistico internazionale.» Non teme che il piano casa possa trasformarsi in una caporetto per il territorio ? «No, assolutamente se le regole sono chiare uguali per tutti e concordate tra il legislatore ed i rappresentanti delle comunità interessate dal provvedimento, se invece continuiamo a vietare tutto in tutte le zone continueremo ad alimentare delinquenza. Le faccio un esempio l’incremento del 20% per adeguamento igienico e funzionale da noi già si applica per i siti baraccati residui del dopo terremoto del 1883 ciò comporta l’ampliamento in altezza, il tutto secondo le prescrizioni del piano di recupero predisposto dal Comune e dalla Soprintendenza, stiamo completando con questo strumento la riqualificazione dei rioni attesa da moltissimi anni nella legalità, sicurezza statica degli immobili ottenendo quindi risultati di tutto rispetto come è giusto che sia in uno stato di diritto.» Lacco Ameno gode di un notevole patrimonio immobiliare. Quali le previsioni in merito in relazione anche alle spinte del Governo Berlusconi che entro i 24 mesi vorrebbe uno sviluppo in tal senso ? «Lacco Ameno è fortemente urbanizzata ciò nonostante non esistono scempi edilizi insanabili ma anche noi al pari degli altri comuni vorremmo avere lo strumento necessario che consentisse una riqualificazione delle brutture, penso ai rioni, alla piana di san montano a monte vico a poter finalmente autorizzare quegli interventi migliorativi sotto l’aspetto architettonico non c’è paesaggio se ci si affida al buon gusto del proprietario – committente e non c’è amministrazione pubblica se il titolo abilitativo lo rilascia il vicino di casa.» Nello specifico a che punto è il progetto di acquisire al patrimonio l’immobile attualmente sede della scuola materna ed in fitto alle Suore Stigmatine ? «Già con l’Amministrazione De Siano fu messo in cantiere l’acquisto dell’immobile in questione, faremo tutto il possibile per acquisirlo a patrimonio comunale, teniamo molto alla scuola materna locale apprezzata da tutti gli isolani per come organizzata e gestita anzi approfitto per formulare un ringraziamento al Preside ai docenti ed a tutti quelli che con dedizione svolgono quotidianamente il proprio lavoro. Come procede la questione abbattimenti ?» «E’ paradossale abbiamo parlato di ampliamenti mentre dall’altra parte si parla di demolizioni. I magistrati sono chiamati a far rispettare le leggi, la politica è chiamata a legiferare, come tutti sanno il Sindaco di Lacco Ameno a nome anche dei suoi colleghi ha investito del problema il governo siamo in attesa che si trovi una soluzione. Tutti gli sforzi possibili devono andare nella direzione di ottenere l’applicabilità del terzo condono anche alle aree sottoposte a vincolo, è umanamente e politicamente incomprensibile la disparità di trattamento in uno stato di diritto. Per tutti gli abusi realizzati dopo il 30 marzo 2003 o per quelli le cui istanze di condono dovessero rivelarsi palesemente infedeli non credo si possa fare qualcosa senza rischiare di essere ridicolizzati. Questo Noi abbiamo sempre sostenuto e per questo ci battiamo finchè sarà possibile, una proposta di buon senso, credibile e soprattutto che metta un punto fermo, una data certa alla fine dell’abusivismo edilizio sull’intera isola (credo che questa era anche la volontà del legislatore nel promulgare il condono Ter).» Vista la tragedia in Abruzzo e l’innegabili relazioni, in termini geologici ed edilizi, con il nostro territorio cosa si sente di dover proprio dire alla cittadinanza ed alla popolazione isolana che molto spesso più che preoccupata di costruire una casa sicura è preoccupata di costruire sicuramente una casa ? «L’immane tragedia che ha colpito l’Abruzzo dovrebbe farci riflettere molto sulla consistenza statica del NS patrimonio edilizio, l’istruttoria dei condoni ai sensi dell’art. 9 della LR n. 10/04 può essere l’occasione buona per prescrivere adeguamenti statici laddove necessari prima di conseguire il titolo abilitativo in sanatoria.»
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