Malumori alla Marina di Casamicciola,i lavoratori protestano da mesi senza stipendio ... |
CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Sabato 20 Maggio 2006 14:09 | |||
Malumori alla Marina di Casamicciola,i lavoratori protestano da mesi senza stipendio ... Si tratta di Ciro Pesce da anni giardiniere per l’Amca ed ora per la nuova partecipata comunale che ha acquisito il servizio di Global Service. Il motivo dei contrasti la richiesta di adeguare la qualifica di operaio a quella delle effettive mansioni svolte ovvero di giardiniere. Eppure la dirigenza resta sorda alle sue rimostranze. Mentre per gli operai della manutenzione strade spianate all’aumento di categoria e all’adeguamento delle qualifiche. È bufera sulla “Marina di Casamicciola”, i malumori e le rimostranze dei lavoratori mietono in pochi mesi vittime illustri mettendo a dura prova la stabilità del triunvirato di testa, Riccio, Ferrandino e Ferrara. Da un lato i “Giardinieri” che in busta paga non sono giardinieri e dall’altra i manutentori che non sono tali. Sono lontani i tempo della “mussoliniana gestione”, quando l’intesa non risultante sulla carta si appianava con accordi ufficiosi e relazioni soggettive tali da tenere tutto sotto controllo ed in apparente linearità di operato. Invece con il passaggio di mani le cose sembrano essere cambiate e non certo in favore di più rosei orizzonti. Per passare allo stato a vere e proprie prese di posizioni.Il giardiniere Pesce Ciro passato dall’Amca alla Marina di Casamicciola sta assestando duri colpi alla tenuta della neonata multi servizi Marina Di Casamicciola che con il Global Service sta testando le capacità manageriali dei vertici. Dalle incomprensioni scaturite con il lavoratore Pesce sono nate polemiche, difficoltà, contrasti ed imprevisti che promettono di far parlare ancora molto e di far parlare soprattutto l’autorità giudiziaria. Infatti il Pesce da mesi non ritira gli stipendi proprio perché non gli viene riconosciuta la qualifica che ricadrebbe nel ruolo e nelle mansioni che lui quotidianamente svolge ovvero di giardiniere, mentre viene pagato e contrassegnato in busta paga come operaio semplice. Così volendo ottenere finalmente, dopo anni di impegno e dedizione il meritato attestato di “grado e ruolo”, in segno di protesta i suoi stipendi giacciono nella cassaforte di Marina di Casamicciola. E da qui il sorgere di quello che diremo un inghippo, un passo falso almeno in quelli che sono i rapporti interpersonali e di relazione con i lavoratori, quando alla consegna degli stipendi il 9 maggio scorso si è scoperto che invece alla manutenzione i livelli erano stati alzati al contrario di quanto si sosteneva per la questione dei giardiniere, che venivano imboniti e tranquillizzati con un futuro che a quanto pare tarderà, solo per loro ad arrivare. La manutenzione dal canto suo è riuscita, infatti, ad ottenere lo scopo facendo le debite pressioni e dalle polemiche son passate ai fatti. Il Pesce riconosciuto agli atti come operaio semplice e pertanto retribuito è invece da sei anni impegnato come giardiniere e non riesce a veder rispettati e tutelati i propri diritti. Forse la sua raccomandazione non è potente come quella degli altri o forse la sua figura è scomoda? Della protesta e del mancato ritiro degli stipendio dal canto suo la società non da segno di curarsene ne di valutare e voler capire lo stato del lavoratore nonostante le promesse e le rassicurazioni fornite. Ora non resta che auspicare la sensibilizzazione e l’intervento delle autorità competenti. Mentre per quanto le compete o almeno per quanto potrebbe essere in suo potere la minoranza sembra impotente o incapace di reagire o quanto meno svolgere il suo ruolo di controllo che tra l’altro sembra essere molto molto limitato. Il passaggio dall’AMCa e Marina di Casamicciola con l’assorbimento in organico dei lavoratori quasi in toto si deve anche al buon senso di questi ultimi che non hanno opposto alcun veto o blocco legale pur possibile per le molte imperfezioni registratesi nella “manovra”, mostrando a ciò di capire la particolarità della congiuntura e le necessità dello stato. Eppur i dissapori scaturiti quasi immediatamente dopo il cambio di guardia hanno portato in poco tempo a dimissioni illustri segno che forse infondo infondo qualcosa che non funziona del tutto nella complessa machina di accordi e relazioni forse c’è. Mancato rispetto e di tutela delle garanzie minime per i lavoratori dunque. Un operaio manifesta il suo dissenso chiedendo di dialogare e in tutta risposta la dirigenza rivolge le sue attenzioni altrove dando ad altri le risposte richieste da chi rivendica i suoi diritti da molto prima. Ma fatto ancor più grave lo fa aumentando stipendi e livelli senza le necessarie approvazioni di bilancio e senza una apposita delibera in relazione. Intanto il giardiniere Pesce si è gia rivolto all’ispettorato del lavoro e attende gli esiti dell’esposto inviato a mezzo sindacato. Non resta che attendere ed auspicare l’intervento ed i controlli del caso da parte delle autorità competenti prima di vedersi obbligato ad informare la magistratura. Un’ultima cosa, una curiosità, gli assegni non ritirati dal lavoratore in segno di protesta sono firmati da Ferrara come farà quest’ultimo a dimettersi ?
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Ultimo aggiornamento Domenica 05 Aprile 2009 18:19 |