CONTINUA LA CESSIONE DEI COLOMBARI... ANCORA DA COSTRUIRE |
CasamicciolaNews - Cronaca | |||
Scritto da Ida Trofa | |||
Mercoledì 05 Aprile 2006 13:42 | |||
Incentivi alla riesumazione con la trattativa di nuove nicchie in fase realizzativa. Nell'attesa, però, di sistemare definitivamente le mortali spoglie sarà il Comune a provvedere "opportunamente". La procedura del "transfert mortuario" ha già dei precedenti nel 1999, 2001, 2003: a fare da container provvisorio furono, allora, gli spazi comunali. Qualche perplessità sulla ripaventata espropriazione di quelli già assegnati. Sono passati oltre trent'anni, era il lontano 1970 quando quel luogo sacro creato per custodire i resti e la memoria dei defunti che albergano tra le sue mura, era considerato il fiore all'occhiello della cittadina termale, però ora è stanco non c'è la fa più. Così si torna alla carica tentando di racimolare qualche spicciola vendendo colombari che s’intende realizzare. Ed anche le anime defunte si adeguano ai tempi divenendo protagonisti del nuovo Project Financing.Barano docet…però. Le problematiche che lo attanagliano sono diverse, si seppellisce in condizioni di emergenza ed i posti per l'inumazione sono inesistenti, le buche sono realizzate praticamente una sull'altra in ambiti ristrettissimi. "Dove c'era un albero ora c'è un fosso". Non basta il decreto presidenziale che autorizzerebbe il comune ad abbreviare i tempi di esumazione, portandoli da dieci a cinque anni viste le condizioni mineralogiche del terreno (istanza rilasciata su richiesta dell’ente del 26/11/1998). Ma come sempre, al giungere del tradizionale periodo di divieto esumazioni (da Maggio a Settembre secondo quanto previsto dai relativi regolamenti), giunge l'altrettanto tradizionale tentativo di cercare una soluzione all'oramai annoso problema della carenza di spazi. Per spingere i familiari a cavar via dal fosso i propri congiunti si tenta chi ancora sprovvisto di idonea nicchia comprarne una che sarà costruita, non si sa bene quando e come. A tal proposito i responsabili del governo cittadino hanno liquidarono la questione con una sorta di gioco ad incastro, una "staffetta mortuaria", già prevista con delibera di G.M. n59 del 25/3/2003 rende noto alla cittadinanza che "Sono in costruzione 50 colombari e che chiunque sia interessato ed abbia determinati requisiti potrà farne richiesta". Gli interessati all'assegnazione per uso novantennale di uno dei colombari in fase di realizzazione "Dovrà dichiarare di conoscere oltre all'obbligo di deporvi i resti mortali di un congiunto, che fino e non oltre la data di assegnazione del colombaro, i suddetti resti mortali saranno custoditi nei loculi opportunamente reperiti all'interno del cimitero comunale, nei quali, allo stato non vi sono depositati resti mortali. Gli stessi saranno occupati con apposita ordinanza sindacale". E qui che sorgeva il dubbio e la preoccupazione di quanti in possesso del titolo d'uso relativo a nicchie attualmente non depositarie di resti mortali, ne temono l'espropriazione. Nicchie per le quali si è pagato quanto dovuto e che ora vista l'urgenza si crede possano sfuggire di mano.Intanto però scemata l’onda mediatica e di attenzione tutto, in quel di Sant’Antonio avviene nella più totale riserbo e discrezione. Ora spuntano le comunicazioni di Assegnazione dei Colombari X, per i quali son previsti una serie di adempimenti. Ovvero che la ditta assegnataria deve pagare in anticipo il suo spazio ante eterno riposo. La qual cosa a seguito di relativa istanza ed in relazione alla delibera che consente l’assegnazione stessa e la sistemazione dei vecchi colombari presso il muro di cinta lato sud-est del cimitero comunale, ed ancora visto l’avviso pubblico con il quale si adottano i criteri di assegnazione e il parere della commissione costituita preposta. La ditta deve pertanto versare euro 950,00 quale primo acconto dell’intera somma entro trenta giorni dalla comunicazione e la restante quota di euro 950,00 entro novanta. Fatto ciò la parte deve comunicare al Comune l’avvenuto versamento presso l’Ufficio Protocollo. E fin qui la tentazione per chi ha urgenza potrebbe essere forte! Ma la preoccupazione maggiore è destata, innanzitutto, dal fatto che, nel caso in cui i lavori per la realizzazione dei nuovi colombari avessero pure inizio, nessuno garantisce che vengano portati a termine. Comunque potrebbe sorge una qualsiasi difficoltà, la malaugurata sospensione dei lavori, ad esempio. Imponderabili eventi che obbligatoriamente vedrebbero coinvolti quei i resti mortali di passaggio e che venendo a mancare le condizioni per la creazione degli spazi ad essi destinati, invece, andrebbero a trovare negli spazi provvisori senza una sede stabile. Visto che, infatti , s’informa la ditta che l’Ente procederà alla esumazione delle spoglie mortali della salma e le depositeranno in quelli a disposizione. In che senso a disposizione… ma questi loculi ci sono o non ci sono, il comune li ha o non li ha? Ed ecco qui che si torna allora all’impiego,”esproprio” di quelli già assegnati. Pertanto qualora le nicchie nuove non si facessero a nulla varrebbe il particolare che quei loculi sono già stati acquistati per uso novantennale, da persone estranee al defunto custoditovi, da qualcun altro insomma. Quei colombari rimarrebbero illimitatamente in possesso di chi li ha occupati per un tempo che invece doveva essere provvisorio e limitato all'arco temporale in cui i lavori per la realizzazione dei nuovi spazi, appunto, fossero terminati. Nel caso non si può certo sfrattare un morto! L'INDEBITO ARRICCHIMENTO Se, eventualmente, l'occupazione dovesse avere luogo, pur non potendo parlare di azione illecita, ai possessori di titolo originario resta, comunque, la carta del ricorso al Tar per "indebito arricchimento" ad opera delle autorità comunali, visto che per lo stesso loculo hanno pagato sia coloro che, in ordine di tempo, per primi avevano richiesto ed ottenuto la disponibilità, sia quanti pur avendo pagato per un loculo ancora da costruire, loro malgrado, si trovano ad occuparne uno che gli era stato prospettato come provvisorio e del quale comunque hanno necessità. I PRECEDENTI In realtà sicuramente si tratta di timori infondati, innanzitutto perché il "transfert mortuario", per così dire, ha già un precedente relativamente alla struttura di Casamicciola, quando in occasione dei lavori di ampliamento, nelle stesse condizioni di urgenza furono utilizzati gli spazi comunali, quali loculi e cappelle varie e che attualmente restano ancora disponibili. In secondo luogo l'autorità in questione ai sensi della legge ha l'obbligo di disporre di un ossario comunale, certo concepito per altre evenienze, ma pur sempre utile alla causa, soprattutto se reca ampi locali sfruttabili nell'eventualità dettata dalla necessità di reperire spazi. L’esperienza di Barano Quasi un anno fa una grossa fetta di cittadini baranesi, che dopo aver versato la propria quota di denaro per acquistare uno loculo cimiteriale, hanno denunciato dopo la bocciatura del progetto dell'ampliamento del "camposanto", il prticolare, certo non poco rilevante di essersi ritrovati con solo un pugno di mosche in mano. È stato chiesto a più livelli la restituzione delle somme ricevute indebitamente. Il cimitero di Barano infatti non è stato più ampliato. Il TAR ha annullato la procedura espropriativa che prevedeva l'ampliamento dell'attuale cimitero verso l'abitato della Frazione di Piedimonte per evitare l’espropriazione dei terreni. Eppure i cittadini avevano versato un anticipo di oltre un miliardo e mezzo di lire per prenotare l'acquisto dei loculi cimiteriali. Dopo il fallimento di tale progetto il comune ha restituito circa duecentomilioni di lire a cittadini, che grazie ad insistenze e raccomandazioni sono riusciti a farsi restituire il danaro versato. Ma il comune trattiene “illecitamente” ancora un miliardo e trecentomilioni circa di danaro dei cittadini. Con quel danaro il comune di Barano d'Ischia fa fronte, forse, ad esigenze di cassa. Esigenze che sicuramente non mancheranno neppure a Casamicciola. E quei soldi dei cittadini che dovevano invece servire alla costruzione del cimitero, servono, ora d altro. Tra i cittadini alcuni vi avevano investito i risparmi della pensione, altri avevano rinunciato ad altri bisogni. I cittadini di Barano mediamente non sono ricchi, sono tra i più modesti economicamente dell'isola d'Ischia, ma in molti avevano risparmiato per assicurarsi una degna sepoltura. Un diritto negato ai cittadini che alle istituzioni si erano affidati. Ora i dubbi le perplessità ed il vuoto in taca permane, il cimitero non si realizzerà più. E i soldi pagati dai cittadini che sorte subiranno? I cittadini devono far causa al comune per ottenerne la restituzione? E cosa più agghiacciante, quei soldi ci sono ancora? Davvero è il caso di dire che non si può più neanche morire in pace!".
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