Napoli: "Rimpiango di non aver dedicato tempo ai miei figli: quando ero giovane la politica era una scelta molto forte e ad essa veniva subordinato tutto ma la vita è altro e senza i rapporti umani la politica è barbarie Stampa
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NapoliNews - Cronaca
Scritto da Francesca Cicatelli   
Martedì 03 Febbraio 2015 12:16

Napoli: "Rimpiango di non aver dedicato tempo ai miei figli: quando ero giovane la politica era una scelta molto forte e ad essa veniva subordinato tutto ma la vita è altro e senza i rapporti umani la politica è barbarie

"Rimpiango di non aver dedicato tempo ai miei figli: quando ero giovane la politica era una scelta molto forte e ad essa veniva subordinato tutto ma la vita è altro e senza i rapporti umani la politica è barbarie. Mi auguro le primarie anche perché il centrodestra oggi è in grande difficoltà: trovo singolare che Caldoro non abbia ancora annunciato la sua ricandidatura. Oggi c'è il problema inverso, di politica se ne fa poca, prima troppa. Un sindaco che non ha un giusto rapporto con San Gennaro non è un bravo sindaco, non è soltanto un santo, è Napoli ed è Napoli. La mia Napoli vera è con il Vesuvio imbiancato altro che mandolino. Il Pd? E' rimasto in silenzio anche dopo la mia assoluzione. Io sindaco? L'ho già fatto. Mi auguro si ricandidi de Magistris, è importante si sottoponga al giudizio dei cittadini". Così l'ex sindaco ed ex governatore Antonio Bassolino ai microfoni di Radio Club 91 nel corso del programma "i Radioattivi" condotto da Ettore Petraroli e Rosario Verde. "Quando fui eletto sindaco di Napoli cercammo di fare una campagna di educazione civica e quindi anche fermarsi al semaforo rosso. Nasceva dall'idea che se si rispettano le piccole cose si rispettano anche le cose più grandi, se si osservano le norme più semplici, si osservano anche quelle più complesse. Oggi il rapporto tra politica e vita è del tutto diverso rispetto ad una volta, quando io ero giovane la politica era una scelta molto forte e ad essa a volte venivano subordinati anche gli affetti personali e familiari, io ho visto crescere i miei figli quasi senza accorgermene, lo dico con rimpianto, la mia generazione ha ecceduto in questo senso ed è per questa ragione che oggi dedico molto tempo ai miei nipotini perché mi rendo conto che ai miei figli non ho dato il tempo che era giusto dare loro, non ho potuto e non ho saputo dare loro il tempo giusto e oggi cerco di darlo ai miei nipoti che hanno gli occhi rivolti in avanti e guardano al mondo con fiducia e con speranza e anche noi dobbiamo guardare il mondo attraverso gli occhi dei bambini. Ne è valsa la pena? Era un'altra Italia, un altro mondo, un'altra storia, penso che sia stato giusto fare tante battaglia ma l'eccesso è stato sacrificare troppo la vita privata. Per questo ci vuole un più giusto equilibrio tra politica e vita, la politica è importante ma non può racchiudere tutta la vita perché è più ampia, più ricca, più bella di quello che la politica ti riesce a dare e la politica si fa meglio se si parte dalla vita di ogni giorno, dai bisogni delle persone.
Rifiuti: ho cercato in tutti i modi, anche nel rapporto con il governo, di rendere chiaro che le cose più pericolose venivano all'incendio dei rifiuti e dai rifiuti sotterrati e che invece avere impianti industriali seri e tecnologicamente controllati era assai meglio dell'anarchia e su questo ho fatto ogni sforzo, poi è successo il paradosso. come in montagna si sale e si scende, come in politica e nella vita e si impara che scendere è molto più difficile che salire. fuoco amico più cattivo e pericoloso del fuoco avversario, infatti in quei mesi io non ero più commissario dei rifiuti da quattro anni ma poiché ero conosciuto e popolare se bisognava andare in tv mentre tutti scappavano io non mi tiravo indietro diventando quindi in modo ingiusto il capro espiatorio. cosa dovevo fare? dire che non ero più il commissario. che la differenziata spettava ai comun'? no, cercavo di fare il mio dovere e la cosa più dolorosa ho dovuto affrontare un processo durato diversi anni e concluso con una piena assoluzione, giudici dicono che rispetto a tanti che scappavano io non ho fatto nulla di  male e cercavo di assolvere il mio dovere civico. Veltroni? io andai in piazza, umanamente preso molto male di non stare sul palco ma fu il Pd a sbagliare e lo fece tanto in quel periodo che abbiamo avuto il paradosso che quando c'è stata la piena assoluzione Pd rimasto in silenzio e non riusciva neppure a gioire della piena assoluzione perché non avendo detto al momento giusto che erano certi della mia innocenza, non potevano dirlo dopo. sono stato e sono amico di tanti artisti napoletano, Pino Daniele in assolto il più grande di tutti, rapporto personale molto forte. grande apprezza,mento per Nino D'Angelo che salì sulla montagna di salire in piazza del plebiscito, D'Alessio andato a salutarlo la prima volta che andò al plebiscito molti anni fa, non oggi, si candidò per il consiglio comunale di Napoli con Forza Italia nel 1997 quando vinsi con il 72,9 per cento dei voti e lui non fu eletto neppure. poi ci incontrammo e io disse che problema c'è e poi sono stato io a salutarlo al plebiscito e Pino Daniele disse frase critica su questo poi contento quando sono diventati amici. Chiagnere e fottere riguarda tanti campi a Napoli, la politica in primo luogo perché nei momenti difficili scompaiono tante persone che ci trovavi attorno e l'ingratitudine è tanta. i rapporti umani devono essere sempre una risorsa da salvaguardare, senza questi la politica diventa barbarie, anche in altri campi se subentrano rancori e ingratitudini diventa tutto più difficile. Avrei tante cose in corpo da tirare fuori, mi potrei sfogare in tanti modi e invece non ho risentimento e rancore verso nessuno. De Luca ha fatto bene il sindaco di Salerno, è una favola questa dei contrasti fortissimi tra me e lui, mai una mia frase polemica nei suoi confronti semmai succedeva il contrario. Il mio augurio che le primarie si facciano e in modo civile e che tra i candidati vi sia reciproco rispetto anche perché il centrodestra oggi è in grande difficoltà. Trovo singolare che Caldoro non abbia ancora annunciato la sua ricandidatura. Con San Gennaro ho avuto e ho un rapporto vero, continuo ad andare il 19 settembre da San Gennaro anche da quando non ho incarichi istituzionali. Un sindaco che non ha un giusto rapporto con San Gennaro non è un bravo sindaco, non è soltanto un santo, è Napoli ed è Napoli per tutti i napoletani, per i cattolici  e non cattolici, io sono un laico devoto di San Gennaro. Il 19 settembre per me, da sindaco ma non solo, era la giornata sempre più delicata, io ero in ansia fin dal mattino presto perché sapevo che per il popolo napoletano era molto importante come buon segno per la città che il sangue si sciogliesse. Voglio anche ricordare che era quasi scomparsa a Napoli la tradizione del primo sabato di maggio con la processione di San Gennaro dal Duomo a Santa Chiara e io, d'accordo con la Curia, rilanciai questa tradizione e ricordo quei bellissimi anni durante i quali da tutti i balconi del centro antico quando passava il busto di San Gennaro si lanciavano i fiori in segno di San Gennaro. Napoli senza il Vesuvio non sarebbe Napoli. Per me la Napoli più bella è il Vesuvio con la neve, non il mandolino, il sole. Il sindaco l'ho fatto già. De Magistris di fronte a sé ha ancora un anno e qualche mese di attività amministrativa, il mio augurio è che nei prossimi mesi ci sia un confronto vero tra lui, che mi auguro si ricandidi perché quello che conta è sottoporsi al giudizio dei cittadini dopo cinque anni di lavoro, e altri candidati. Anche le mie osservazioni sono tese a far sì che si faccia meglio, il confronto non dev'essere teso a distruggere gli altri ma a fare meglio. L'ho fatto anche con Berlusconi, figuriamoci se non lo faccio con altri. Ho fatto un tweet in cui segnalo al Comune di Napoli che in via Caracciolo ci sono diverse grandi e pericolose buche. Punto. Si intervenga per piacere. L'ho fatto con grande garbo e mi auguro che qualcuno si sia attivato in queste ore. Questo è il mio spirito. La mia osservazione a de Magistris più forte è che Napoli non deve isolarsi ma isolare con il governo chiunque ci sia, io dialogavo con Berlusconi, de Magistris ha il dovere di dialogare con Renzi
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Napoli: "Manco si m'accirono faccio il sindaco di Napoli. Anni confusi ?

"Manco si m'accirono faccio il sindaco di Napoli. Anni confusi? E' perché si è assegnato al re il ruolo del comico e al comico il ruolo del re. Ma così' non va bene". Così Giobbe Covatta ai microfoni di Radio Club 91 nel corso del programma "i Radioattivi" condotto da Ettore Petraroli e Rosario Verde. Napoli è straordinariamente bella e porta dei problemi ma i problemi si risolvono sul posto senza andar via".
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