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BolognaNews - Politica
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Venerdì 15 Febbraio 2013 20:35

Bologna: Favia, il grillino poltronaio

Non ci risulta che Giovanni Favia, il grillino prodigio che appena eletto in Regione Emilia-Romagna è diventato presidente del Movimento Cinque Stelle e poco dopo anche presidente della Commissione assembleare Statuto e Regolamento per poi candidarsi alle politiche con la lista capeggiata dal magistrato Ingroia, “Rivoluzione Civile”, si sia a tutt’oggi dimesso dal Gruppo regionale del suo ormai ex partito, nonostante le prese di posizione del suo leader, Beppe Grillo.

L’ex grillino si è ben guardato dall’adottare un comportamento privo di contraddizioni, sia nei confronti dei compagni di partito, sia nei confronti dell’ente, la Regione Emilia-Romagna, del quale tutt’ora fa parte.
Nonostante la decisione di candidarsi alle politiche in più circoscrizioni elettorali, ottenendo la certezza di essere eletto, Favia, in totale contraddizione con la sua scelta, ha deciso di non dimettersi nemmeno dalla carica di presidente della Commissione Statuto e Regolamento, ruolo di garanzia che dovrebbe essere gestito, quantomeno, in modo super partes.
Non solo, nonostante la sua espulsione dal Movimento 5 Stelle, Favia continua impassibile a sedere nella stessa postazione, accanto al collega di partito e ad  intervenire in Consiglio regionale senza chiarire a nome e per conto di chi.
Colui che per anni ha preteso di dare lezione di eticità agli altri politici, lavandosi la bocca con la frase: “pericoloso per la casta”, alla prova dei fatti dimostra di essere disperatamente attaccato alla sua poltrona ed al potere che ne deriva.
D’altronde la scelta politica di Favia, di passare dalla corte di Grillo a quella di Ingroia, denota una certa coerenza: quella di voler continuare a far parte della stessa “famiglia”; quella dei parolai, dei demagoghi e della tanto odiata casta. Nella campagna elettorale del 2010 esibiva lo slogan: “pericoloso per la casta”, oggi ne è invece diventato un emblema. La famosa frase del vangelo: “prima di guardare alla pagliuzza dell’occhio del tuo fratello, guarda alla trave che è nel tuo” è ancora estremamente attuale…
Il Presidente dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia Romagna, Matteo Ricchetti, nel momento in cui ha deciso di candidarsi per il Pd alle politiche, si è coerentemente dimesso dal suo incarico istituzionale.
Io stesso, appena eletto nel Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, decisi di dimettermi dalla carica di Consigliere comunale a Reggio Emilia, pur non essendovi, incompatibilità fra i due incarichi: lo feci per sensibilità democratica, volendo evitare un’eccessiva concentrazione di incarichi sui singoli esponenti politici del Pdl.
Favia, invece, tra pochi giorni, sarà costretto a dimettersi da consigliere regionale perché è la legge a prevedere l’incompatibilità tra i due ruoli, altrimenti, visti i precedenti, verrebbe da pensare che opterebbe per la doppia seggiola e il doppio stipendio.
Gruppo Assembleare Pdl Fabio Filippi
Bologna, 15/02/2013

Ultimo aggiornamento Venerdì 26 Luglio 2013 15:51