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Cronaca
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Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi
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Sabato 01 Settembre 2012 14:27 |
Bologna: Difendere la legge 40 La legge 40 in Italia regola la fecondazione assistita, la diagnosi preimpianto e la ricerca sulle cellule staminali, non è una legge dei cattolici, ma rappresenta il frutto di un dignitoso compromesso, rispettoso dei valori etici di tutti gli italiani. Il superamento della legge 40 rappresenterebbe il ritorno ad un passato di caos, caratterizzato dall’assenza di ogni disciplina legislativa.
Affermano il falso coloro che chiedono la cancellazione della legge 40 nel nome dei diritti delle donne; in questo caso le donne vengono utilizzate solo a fini strumentali e per scopi politici. E’ da irresponsabili pensare che una materia così importante per il genere umano, come quella della ricerca sulle cellule staminali possa essere esclusa da ogni regolamentazione. La ricerca scientifica non viene penalizzata per il fatto di essere limitata alle cellule staminali adulte, escludendo quelle embrionali, che rappresentano la prima forma in nuce di vita umana. A meno che l’obiettivo vero di certi fautori della ricerca senza limiti, non sia quello di giungere alla clonazione dell’essere umano, ma questo sarebbe aberrante per qualsiasi mente sensata. Affermare poi che una ricerca senza limiti etici sulle cellule staminali possa garantire la guarigione di malattie oggi incurabili o risolvere positivamente gravi handicap o disabilità, rappresenta non solo una falsità scientifica, ma anche un modo indecente ed immorale di fare politica. Per quanto riguarda la fecondazione assistita, ritengo ragionevole quanto sancito dalla legge 40 che si prefigge di garantire sia la difesa del diritto della coppia alla procreazione che la difesa dell’embrione, in quanto forma primordiale di vita. Il rifiuto di una fecondazione eterologa, consistente nell’utilizzo di ovuli o spermatozoi di donatori estranei alla coppia, nasce invece dall’elementare necessità di rispettare il diritto del nascituro di conoscere il proprio padre e la propria madre. Si tratta in sostanza di garantire l’accesso alle pratiche di fecondazione e nello stesso tempo di salvaguardare valori condivisi che fanno parte del patrimonio culturale dell’umanità. Il risultato scaturito dalla consultazione referendaria del 2005, che si proponeva l’abrogazione parziale della legge 40, non ha insegnato nulla ai laicisti? Fabio Filippi Reggio E. 01 sett. 2012
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Ultimo aggiornamento Venerdì 26 Luglio 2013 16:40 |