Bologna: Vecchi, Bonaccini e Costi (PD): “Chiusura sportelli Poste, più attenzione alle aree terremotate”

I consiglieri regionali modenesi Luciano Vecchi, Stefano Bonaccini e Palma Costi firmano la Risoluzione per chiedere di evitare che la riduzione dell’offerta del servizio di Poste Italiane incida sulla vita di persone che già vivono in situazioni di fragilità e precarietà.

E’ stata presentata oggi in Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna dal Gruppo PD in Regione una Risoluzione per dire no al taglio indiscriminato degli uffici postali a Bologna e in tutta l’Emilia-Romagna, tra cui in molti dei comuni modenesi colpiti dal sisma.
Il testo che approderà in aula «impegna la Giunta a ribadire presso Poste Italiane SpA la necessità di scongiurare ricadute negative sul livello occupazionale della regione; ad agire per evitare che la riduzione dell’offerta del servizio di Poste Italiane SpA incida sulla vita di persone che già vivono in situazioni di fragilità e precarietà, perché situati in zone montane o in piccoli comuni già penalizzati da una scarsa distribuzione dei servizi; ad agire in tutte le sedi più opportune perché sia chiarito e mitigato l’impatto della riorganizzazione sulle aree colpite dal sisma».
Il progetto di riorganizzazione che Poste Italiane ha inviato nei giorni scorsi all’Agcom prevede al momento in tutto il Paese 1.156 sportelli da chiudere (altri 638 da razionalizzare riducendo l’orario e i giorni d’apertura), di cui 134 solo in Emilia-Romagna.

«Il processo di riorganizzazione – si legge nella Risoluzione – rischia di incidere negativamente sulla ripresa della normalità nelle zone terremotate che stanno faticosamente ricominciando a vivere. Nella riorganizzazione, infatti, sono previsti tagli a Mirandola, Cavezzo, San Felice e Concordia, mettendo in difficoltà ulteriormente il rapporto tra cittadini e servizi erogati».
Ufficio stampa Gruppo PD
Assemblea Legislativa Emilia-Romagna
Viale Aldo Moro 50, Bologna
Web: www.gruppopdemiliaromagna.it
Bologna, 13 luglio 2012