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BolognaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Venerdì 13 Luglio 2012 13:42

Bologna: Berlusconi torna in campo e la sinistra va nel pallone ...

Gli elettori del Popolo della Libertà non hanno mai accettato le ragioni delle dimissioni di Berlusconi, motivate ufficialmente dal fantasma del cosiddetto ‘spread’: l’alta finanza, coadiuvata dai principali media, aveva organizzato una campagna anti-Governo. Campagna che sortì i suoi effetti. Berlusconi, pur contando su una robusta maggioranza parlamentare decise di rassegnare le proprie dimissioni, provocando però confusione tra i moderati.

Questi elettori oggi hanno la necessità di recuperare quell’orgoglio, quell’entusiasmo e quella determinazione che caratterizzarono la nascita di Forza Italia: l’idea che, per anni, ha unito cattolici, socialisti, laici e liberali.
La nascita del nuovo partito targato Berlusconi rappresenterà un passo in avanti verso quel processo di aggregazione delle forze moderate che ha portato la destra storica a svolgere un ruolo più incisivo e di governo.
Negli italiani non è mai venuta meno la consapevolezza che un Governo di sinistra rappresenterebbe, in questa fase, una catastrofe, abbiamo già sperimentato il modello Ulivo, progetto che ha portato al governo Rifondazione comunista e la FIOM.
La ridiscesa in campo di Berlusconi ha mandato nel pallone la sinistra, a conferma del timore che hanno verso questo leader moderato, ma, allo stesso tempo, ha ridato energia a un centrodestra che sembrava essere in crisi, anche a Reggio Emilia i dirigenti si sono detti entusiasti per la decisione di Berlusconi.
Condividiamo l’idea di cambiare il nome al Pdl, un nuovo progetto legata ad un programma politico che faccia tesoro degli errori del passato e che abbia una prospettiva europea con un’Italia al pari della Francia, della Germania e della Gran Bretagna e non in secondo piano, al contrario ritorna d’attualità il passaggio alla Lira, del resto la stessa Inghilterra non ha mai abbandonato la sua Sterlina.
Vogliamo passare da un partito carismatico ad un partito di massa con un’organizzazione capillare ed un forte radicamento sociale. Dovrà quindi modificarsi il processo politico decisionale interno, in senso partecipativo, sarà la base a decidere, a indirizzare le decisione dei vertici e non viceversa.
In politica non si vince soltanto organizzando delle buone campagne elettorali a scadenza periodica, ma anche attraverso l’azione politica quotidiana e sistematica e l’offerta, alle categorie sociali ed ai singoli cittadini, di soluzioni e modelli di riferimento alternativi nel campo economico, sociale e culturale.
E poi, come giustamente afferma Berlusconi, senza una forte riforma istituzionale non si riuscirà ad assicurare maggiore governabilità e stabilità politica all’Italia. Chiediamo una Repubblica presidenziale: un sistema politico nel quale il Presidente della Repubblica, con funzioni di Governo, e i parlamentari vengano scelti direttamente dal popolo.
Gruppo Assembleare Pdl
Fabio Filippi
Bologna, 13/07/2012
Fabio Filippi

Ultimo aggiornamento Venerdì 26 Luglio 2013 17:03