Bologna: Poste. Risoluzione PD: Riorganizzazione penalizza aree montane e colpite dal sisma, mitigare impatto e tutelare occupazione
La “vasta opera di riorganizzazione degli uffici e del lavoro in azienda”, annunciata da Poste italiane Spa, che coinvolgerà l’intero paese, partendo da cinque regioni, tra cui l’Emilia-Romagna, è al centro di una risoluzione sottoscritta dal gruppo Pd (primo firmatario Marco Monari).
Nel progetto di riorganizzazione, - si legge nel documento - si prevedono al momento, in tutto il Paese, 1.156 sportelli da chiudere (altri 638 da razionalizzare riducendo l’orario e i giorni d’apertura), di cui 134 in Emilia-Romagna. Le organizzazioni sindacali di categoria, riportano i firmatari, denunciano un taglio lineare del 15% sulla copertura dei recapiti, le cui conseguenze ricadranno sui lavoratori, nonostante il bilancio di Poste italiane abbia fatto registrare “ampi profitti per l’azienda”, sono infatti di 846 milioni di euro gli utili sul bilancio 2011. I sindaci dei comuni coinvolti e le parti sociali - affermano i consiglieri del Pd - hanno lanciato un forte allarme circa i possibili problemi per cittadini, imprese e territori derivanti da questa riduzione dell'offerta di servizi gestiti da Poste italiane SpA, specie nei comuni di montagna e nelle zone colpite dal recente terremoto. In data odierna - aggiungono - è stata diffusa la lista dei comuni italiani e della nostra regione nei quali il servizio sarà soppresso o fortemente ridotto e tra questi sono compresi centri ubicati in zone montane e in zone terremotate. Quella di Poste italiane Spa, si legge ancora, è una “una scelta industriale, che forse renderà più uniforme la distribuzione dei postini, ma che, intanto, getterà nel panico quasi duemila dipendenti, in tutto il paese”. Monari e colleghi impegnano quindi la Giunta regionale a ribadire a Poste italiane Spa la necessità di scongiurare ricadute negative sul livello occupazionale, ad agire per evitare che la riduzione dell'offerta del servizio incida sulla vita di persone che già vivono in situazioni di fragilità e precarietà e ad agire nelle sedi più opportune perché sia chiarito e mitigato l’impatto della riorganizzazione sulle aree colpite dal sisma. (AC) Prot. N. 1174/2012 Data 12/07/2012
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